carbone vegetale

Per chi soffre di aerofagia, meteorismo e simili, il carbone vegetale è un’ottima soluzione. Se vuoi conoscere le sue caratteristiche ed i suoi benefici, leggi l’articolo.

Cos’è il carbone vegetale? Chiamato anche carbone attivo o carbone attivato, si tratta di una sostanza naturale prodotta sostanzialmente in tre fasi: in primis dalla combustione del legname o dai suoi scarti di lavorazione, ad alta temperatura e senza fuoco (fase di calcinazione), a seguire in atmosfera quasi priva di ossigeno (fase di carbonificazione).

Dopodiché, il carbone è soggetto ad una seconda combustione in presenza di vapore acqueo, aria o gas per aumentarne il potere di assorbimento (fase di attivazione).

Solitamente, parlando di combustione del legname ci si riferisce a pioppo, betulla, pino e salice. Questo processo, in natura, dura millenni. Il carbone vegetale possiede qualità ‘aderenti’, cioè permette di far aderire molecole alla sua superficie.

Le particelle di carbone vegetale, trattenendo l’aria formatasi a livello gastrico e intestinale, evitano gonfiore e tensione addominale. Assorbono i gas nello stomaco e annullano bruciori sfiammando le pareti gastriche soggette ad acidità e gastrite, grazie alla presenza di vari sali minerali di tipo basico.

Si consiglia l’assunzione di carbone, con o senza supporto (in genere piante carminative), nei casi di meteorismo, colite, aerofagia e fermentazioni intestinali.

Infine il carbone vegetale ostacola l’assorbimento di sostanze tossiche e favorisce l’eliminazione dei metalli pesanti che possono trovarsi ed accumularsi nel corpo. Ha la capacità di trattenere gran parte dei veleni ed infatti si dimostra la soluzione migliore nei casi di avvelenamento da funghi.

Viene anche prescritto per preparare ad alcuni esami clinici (ad esempio l’ecografia dell’addome superiore), in modo da fargli ‘adsorbire’ (e non ”assorbire”) i gas intestinali che solitamente possono rendere difficile l’esame.

Il carbone vegetale è controindicato se hai ostruzioni intestinali appendicite, perché può impedire l’assorbimento di farmaci e sostanze nutritive.

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