La parola sepsi (dal greco sepsis, putrefazione) contrassegna una malattia sistemica dovuta alla risposta dell’organismo all’invasione di parti del corpo che normalmente dovrebbero essere sterili da parte di microrganismi quali batteri e virus.

Le interazioni tra i vari agenti patogeni e il nostro corpo possono influenzare gli effetti della sepsi sul nostro corpo in modi indeterminati.

Fino a un po’ di tempo fa si pensava che la sepsi fosse un’iper infiammazione.

Abbiamo deciso di trattare in breve questo argomento perché su Internet si trova poco.

In effetti, la sepsi è meno popolare rispetto ad altre malattie, eppure ha un tasso di mortalità (stando a Wikipedia) molto alto, addirittura di cinque volte superiore all’ictus, ma di ben dieci volte superiore all’infarto.

Per questo motivo è importante diagnosticare la malattia in tempo utile per iniziare la terapia il più presto possibile ed evitare la morte.

Talvolta, la sepsi viene chiamata setticemia, ma in realtà essa indica un caso particolare di sepsi batteriemica, spesso dovuta a particolari tipi di batteri quali la klebsiella.

La sepsi causa una risposta immunitaria infiammatoria sistemica, la quale causa un’attivazione delle vie infiammatorie e la coagulazione del sangue.

Se questa situazione progredisce e si aggrava, si può giungere allo shock settico e, a questo punto, anche con un buon trattamento essa può portare ad insufficienza multiorgano e quindi alla morte.

Le complicazioni più frequenti di questa malattia sono:

  • Insufficienza multiorgano, in cui diversi organi smettono adempiere alla loro funzione in maniera regolare;
  • Necrosi tubulare acuta, la quale porta ad insufficienza renale acuta;
  • Meningite, ovvero l’infezione del tessuto interposto tra il cranio e l’encefalo;
  • Endocardite: infezione della superficie interna del cuore a contatto col sangue.

È importantissimo che il sospetto di sepsi sia confermato entro dodici ore per iniziare subito la terapia.

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