L’appendicite è l’infiammazione dell’appendice vermiforme, ossia quel prolungamento dell’intestino crasso posto sotto la valvola ileo-cecale, anche se in realtà la sua posizione è diversa da individuo a individuo.

È uno stato patologico molto frequente che distingue due tipologie: una acuta ed una cronica.

L’appendicite, il cui nome è spesso confuso con quello dell’organo stesso nel linguaggio comune, è una delle malattie più frequenti al mondo e, sebbene colpisca molto la fascia di età tra i 20 e i 30 anni, è possibile contrarre l’appendicite durante tutto l’arco della vita, senza differenza di sesso.

Nella valutazione dell’appendicite, l’occlusione del lume rappresenta un fattore importante, poiché è quello che scaturisce l’ostruzione, le cui cause possono essere diverse e molteplici, tra cui: i coproliti (piccoli frammenti di feci simili a pietre per consistenza), corpi estranei come i noccioli di alcuni frutti e parassiti intestinali. Da tener presente anche l’alta concentrazione di tessuto linfatico, la cui caratteristica reazione alle malattie è il suo rigonfiamento. Anche una determinata posizione, se prolungata nel tempo, può determinare l’insorgenza di appendicite.

Il lume appendicolare è noto contenere una certa flora batterica che trae le sue origini dagli alimenti. Tali batteri vengono generalmente espulsi con i movimenti peristaltici, ma se c’è un’ostruzione ciò non avviene e i microrganismi riescono a moltiplicarsi e generare un’infezione, alla quale l’organismo reagisce con un’infiammazione.

L’infiammazione avviene in tre fasi:

  1. Fase catarrale: i tessuti diventano edematosi e il lume si riempie di muco. Aumenta la pressione sulle pareti dell’organo, che si presenta arrossato e turgido. In questa fase non è raro qualche episodio di diarrea.
  2. Fase flemmonosa: la pressione aumenta e provoca trombosi dei vasi contenuti nelle pareti e si formano piccole escoriazioni e aree necrotiche, attraverso le quali l’infezione si propaga, raggiungendo l’esterno. L’appendice si presenta violaceo e fuoriesce del siero, testimonianza che il peritoneo è compromesso.
  3. Fase gangrenosa: l’appendice diventa grigio-verdastro e presenta numerose aree necrotiche, che possono essere perforate con conseguente fuoriuscita di materiale purulento.

Per curare l’appendicite, l’unica strada percorribile è quella chirurgica: al comparire dei sintomi, un intervento di appendicectomia è assolutamente necessario.

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