Il reflusso gastroesofageo (per semplicità RGE) è un disturbo momentaneo causato dall’improvvisa risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago. Può precedere il vomito, ma quest’ultimo non sempre si verifica.
È importante distinguere tra reflusso gastroesofageo fisiologico e malattia da reflusso gastroesofageo, poiché le differenze tra i sintomi sono notevoli.
Nei primi mesi di vita del neonato il reflusso fisiologico è abbastanza frequente, soprattutto dopo i pasti, e in genere non presenta alcun sintomo. Nella quasi totalità dei casi questo disturbo scompare entro i due anni di età, al massimo entro i 4 anni. Le complicazioni sono molto rare da riscontrare.
Anche in età adulta si può presentare questo tipo di disturbo, il quale è spesso dovuto a dei momentanei rilassamenti dello sfintere esofageo inferiore o per insufficiente pressione di questo in confronto alla pressione addominale.
Il reflusso passa da fisiologico a patologico quando esistono delle lesioni alla mucosa dell’esofago.
In questa situazione, detta appunto malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), è causata anch’essa dalla risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago (si tratta di acido cloridrico e bile), con la differenza che in questo caso insorge l’esofagite, ovvero l’infiammazione della cavità esofagea.
Sintomi caratteristici di questa situazione sono la pirosi, il singhiozzo e ulcere sulle pareti interne dell’esofago.
Oltre che agli esami e alle cure del medico, si può evitare il reflusso gastroesofageo attraverso alcuni semplici metodi, partendo dalle cause dello stesso: uno dei motivi per il quale sopraggiunge un RGE è il ristagno di bolo nello stomaco, il che è dovuto a pasti troppo abbondanti rispetto alla velocità con cui l’apparato digerente processa il cibo. Diminuire le porzioni, quindi, potrebbe essere una buona idea.
Se invece si è affetti da MRGE, sarebbe bene evitare alcuni particolari sostanze che possono favorire l’insorgenza di questo fenomeno, quali il caffè, gli agrumi, gli alcolici, la nicotina e le bibite ricche di anidride carbonica.