Considerando che l’obesità è uno dei fattori di rischio che più influiscono sulla formazione di ovaio policistico, è consigliata una dieta ipocalorica e bilanciata. I farmaci, comunque, sono in grado di diminuire l’iperproduzione di ormoni androgeni dell’ovaio.
Alcuni farmaci non fanno altro che aumentare la produzione di ormone FSH; altri ancora bloccano l’azione degli estrogeni a livello dei recettori membranali.
Vogliamo ora riportare le classi di farmaci maggiormente utilizzate nella terapia contro la PCO.
- Pillola anticoncezionale: somministrazione di ormoni estro-progestinici;
- Etinilestradiolo/Levonorgestrel (es. Loette): si tratta di pillole contraccettive utili per bloccare in parte l’iperproduzione di gonadotropine, che è la causa scatenante principale dei sintomi dell’ovaio policistico;
- Desogestrel/Etinilestradiolo (es. Gracial, Securgin): si tratta di compresse rivestite, da 20 mcg di etnilestradiolo e 150 mcg di desogestrel;
- Derivati del progesterone: ciproterone (es. Androcur): blocca l’azione degli estrogeni a livello dei recettori membranali, alleviando i sintomi causati dalla malattia;
- Clomifene (es. Clomid, Serofene): in caso di ovaio policistico, il farmaco aumenta la secrezione dell’ormone FSH e aiuta l’ovulo a maturare e ad essere espulso. Normalmente la terapia inizia il quinto giorno dopo la comparsa delle mestruazioni e prosegue per cinque giorni, somministrando 50mg al giorno. In assenza di mestruazioni, consultare il medico. Il clomifene citrato è consigliato in particolar modo per le donne che desiderano una gravidanza, poiché questo farmaco è famoso per favorire l’ovulazione;
- Antidiabetici orali: poiché il diabete è riconosciuto come uno dei fattori di rischio più probabili per la sindrome dell’ovaio policistico, l’utilizzo di farmaci antidiabetici può rivelarsi un’ottimo metodo di cura e/o prevenzione;
- Metmorfina (es. Metforal): il medicinale ideale per il trattamento della sindrome da ovaio policistico associata ad iperglicemia. In grado, in tali condizioni, di garantire un miglioramento, seppur sensibile.
È comunque giusto precisare che in caso di obesità o sovrappeso in concomitanza con sindrome dell’ovaio policistico, la paziente dovrebbe seguire una dieta ipocalorica e bilanciata di tutti i nutrienti, fare attività fisica e restare sempre idratata.
Soprattutto, è importante consultare sempre il medico di famiglia.