L’AIDS, ovvero la sindrome da immunodeficienza acquisita, ha spesso a che fare con un individuo sieropositivo; è al tempo stesso un insieme di malattie. Per saperne di più su questo delicato argomento, segui tutto l’articolo.
Dal momento del contagio possono passare molti anni in cui ci si sente in salute, nonostante il test per il virus Hiv sia risultato positivo, ovvero HIV+ (”sieropositivi”); tuttavia, non sempre i sieropositivi finiscono per sviluppare l’AIDS.
Sieropositività è definita la fase dopo l’infezione primaria, un periodo più o meno lungo senza patologie visibili o sintomi particolari, durante il quale, però, avviene una replicazione virale, una riduzione dei linfociti CD4+ e l’indebolimento del sistema immunitario. Il soggetto sieropositivo che ha rapporti sessuali non protetti può infettare il partner ed autoinfettarsi con un virus diverso e forse più resistente.
Nelle persone sieropositive l’infezione da HIV può diventare infine AIDS in tempi molto diversi, o non diventarlo affatto. La durata del periodo asintomatico si è allungata grazie alle terapie attualmente disponibili. In media, due soggetti sieropositivi su tre, se non trattati durante tale periodo, sono portati a sviluppare manifestazioni cliniche della malattia.
Spesso, purtroppo, accade che una persona affetta ne venga a conoscenza quando ormai è già troppo a rischio (ad esempio il sistema immunitario appare compromesso). I due esami di laboratorio più importanti per il controllo dello stato di sieropositività sono: il numero di linfociti CD4 e la carica virale.
I linfociti CD4 sono un tipo di globuli bianchi. La “conta dei CD4” indica il numero di linfociti per microlitro (o ml cubo) di sangue; il numero medio normale di CD4 per microlitro va tra i 600 e i 1200. Il virus HIV entra in essi per riprodursi e distruggerli.
Anche la percentuale di CD4 rispetto ai linfociti totali è importante. Se il valore dei CD4 è tra i 350 e i 200, occorre iniziare la terapia; se sotto ai 200, il rischio di AIDS è notevole. La carica virale (viremia) è la quantità di virus nel sangue, (quantità di copie per ml di plasma). Sottoporsi regolarmente a tutti gli esami e seguire alla perfezione la terapia farmacologica indicata.