La bronchite è una delle malattie più frequenti dell’apparato respiratorio. In pratica, si tratta di un’infiammazione delle mucose dei bronchi.

Col termine bronchite ci si riferisce a due forme della stessa malattia: la bronchite acuta e la bronchite cronica. La bronchite, infatti, si definisce acuta quando si tratta di un episodio isolato; cronica quando si tratta di almeno tre episodi l’anno da almeno due anni.

Dal punto di vista medico, la bronchite a i sintomi distintivi di tutte le malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio, quali mal di gola, tosse, raffreddore, voce rauca e, nei casi più gravi, sangue nella saliva.

Con la tosse il muco, in genere bianco, giallo o verde, viene espulso perché prodotto in eccesso. In condizioni normali, il muco aiuta a umidificare i condotti respiratori e a catturare polveri e microrganismi, anche se questo significa dover eliminare muchi in continuazione.

L’origine della bronchite acuta è in genere virale, mentre solo un decimo dei casi ha origine batterica.

La bronchite cronica è caratterizzata, invece, dalla presenza di una tosse che dura per almeno tre mesi l’anno e da un periodo di almeno due anni. La bronchite cronica, in genere, è dovuta a sostanze irritanti che generalmente vengono inalate: fumo di sigaretta, smog e altri agenti atmosferici classificati come nocivi.

La cura della bronchite acuta è di ordine sintomatico. È dimostrato, inoltre, che pur senza trattamento la maggior parte dei casi di bronchite acuta si risolve rapidamente. Farmaci antinfiammatori possono aiutare molto contro la febbre e il mal di gola, ma per tutti gli altri sintomi c’è ben poco da fare, se non attendere il normale decorso della malattia.

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